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Negli astrocitomi di grado IV la Sneed (University of California) pubblica nel 1998 un lavoro prospettico randomizzato dove, utilizzando una ipertermia interstiziale in combinazione con radioterapia e brachiterapia ottiene un aumento di oltre 3 mesi nella sopravvivenza dei pazienti nei confronti di quelli sottoposti a sola radioterapia e brachiterapia, con una tossicità accettabile. Il risultato era importante se consideriamo che all’epoca questi tumori non consentivano mediamente una sopravvivenza superiore ai 9 mesi.

Più recentemente, Jordan ( Universitè la Charitè di Berlino), impiegando in associazione alla radioterapia delle nanoparticelle magnetiche introdotte all’interno della recidiva di astrocitomi di grado IV (glioblastoma multiforme) e successivamente riscaldate mediante campi magnetici alternati, otteneva un beneficio doppio in termini di mediana di sopravvivenza (23.2 mesi contro 14.6) rispetto alla terapia considerata standard utilizzata nei tumori primitivi consistente in radioterapia e temozolomide ( Stupp 2005). Anche questo lavoro risulta significativo se consideriamo che le recidive normalmente presentano una sopravvivenza dimezzata nei confronti della neoplasia primitiva.

Bibliografia